domenica 22 gennaio 2012

La quercia



Per anni ho realizzato giardini per lavoro,scendendo anche a compromessi, a volte, con il mio senso estetico, mai con la mia etica. Penso che gli alberi ed il mondo vegetale in generale siano essri viventi che vanno rispettati e apprezzati, non oggetti da usare e gettare quando non ci piacciono più. Questo mi ha portato negli anni a rifiutare lavori redditizi e a declinare inviti prestigiosi, ma tant'è: se credi in una cosa bisogna essere coerenti.
Non sono pentito, perchè gli alberi mi hanno dato tante soddisfazioni e continuano a darmene.
Questa per esempio è una splendida quercia che cresceva in una di quelle boscaglie che si formano ai margini dei prati a pascolo e che ogni tanto vengono azzerate per fare legna. La ricrescita in questi casi è squilibrata e tante piante coetanee in competizione tra loro si soffocano a vicenda impedendo uno sviluppo adeguato. Qui ho privilegiato la quercia che era un pò stentata, ma ancora recuperabile: ora dopo quasi vent'anni ho la soddisfazione di vederla con una sagoma pressochè perfetta perchè ha avuto a disposizione spazio e luce a sufficenza. Intorno ad essa per qualche decina di metri ho  man mano eliminato altri alberi che potevano competere per lo spazio e la luce: ora è in grado di provvedere da sola e si mostra in tutto il suo splendore. Tra qualche centinaio di anni sarà un bellissimo esemplare e non importa se ad ammirarla non sarò io. A me basta la soddisfazione di averla aiutata a partire e la speranza che, allora, sul pianeta esistano umani più assennati che possano goderne la bellezza invece che cercare di distruggerla.

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